lunedì 2 maggio 2011

Trentasei Cyprinus carpio (Carpa), salvate!

Venerdì 29 Aprile 2011 mi arriva un messaggio....
" Samuele ha chiamato Giovanni, ci sono delle Carpe da salvare........"
Il tutto molto anomalo...
E' ormai primavera, il flusso minimo vitale ( flusso minimo di acqua che possa garantire la sopravvivenza dei pesci all' interno dei corsi d' acqua ) è ormai stato aumentato in tutti i canali della bassa ferrarese, non riesco a capacitarmi di cosa possa essere successo per mettere in difficoltà questo pesce.
Esco da lavoro, arrivo a casa, due bocconi, mi cambio e mi dirigo a casa di Giovanni.
Arrivo, ci incrociamo, bastano due sguardi per capire che la situazione non è delle migliori...Bene dai che partiamo.
La zona ci è stata segnalata in maniera approssimativa, non si sa' nulla, né dove né quanto pesce stia per morire...
Lungo la strada vediamo uno scavatore, ci fermiamo e attiriamo l' attenzione dell' operatore che stava lavorando e spostando la terra.
Giovanni mi dice:
Le carpe dovrebbero essere in questa zona, mi hanno detto che stavano lavorando la terra in campagna con uno scavatore....
Chiediamo all' operaio se sa nulla di quello che stavamo cercando, e con esito positivo ci segnala il punto preciso  dove si svolgerà l' intervento.
Un unico problema.....
La piccola buca contenente il pesce si trova proprio in prossimità dell' area di terra lavorata dallo scavatore, no ci sono strade, ne argini, ne carreggiate alternative che possano garantire un comodo intervento da parte nostra nei pressi della buca.
Giovanni si ferma perplesso, una cosa ci rimane da fare....attaccare il 4x4 e scendere con il fuoristrada sulla terra argillosa e bagnata smossa dallo stesso scavatore, con la speranza che il sistema di ruote motrici ci possa evitare di sprofondare nel suolo viscido e melmoso fermando così il nostro mitico compagno di avventure.
Tra una sbandata, un testacoda e una scodata del Pick-up arriviamo sul posto.

Un paio di esemplari morti, la stessa
fine sarebbe toccata anche alle altre.
Da subito la gravità della situazione che ci si presenta davanti è di un paio di grossi esemplari morti e molte schiene di carpe in evidentissima difficoltà.
Un consulto brevissimo tra me, Giovanni e Luca ( il macchinista dello scavatore ), il quale ci spiega che lui entro sera doveva per forza chiudere il buco con all' interno in pesce, ordini del capo!
Premetto che le carpe erano 20 giorni che si trovano in questa situazione e il giorno stesso del nostro intervento sarebbe stato l' ultimo giorno di vita per loro nel bene o nel male, per via dei lavori idrici in atto e per evidenti atti di bracconaggio da parte di persone che avvisate da chi sapeva dello stato di disagio del pescato, in modo del tutto irresponsabile  aveva già deciso di esportare il pesce ma non per garantire a loro la sopravvivenza ma per farci un ottimo 
( si far per dire ) BRODETTO.
Stimiamo in pochi minuti una quarantina di esemplari.
Mi armo di stivali e di guadino e scendo all' interno della buca.
L' acqua esplode appena entro in contatto con loro, si dimenano, capiscono il pericolo.
Ma per loro quello era il loro giorno fortunato.
Assieme alle carpe viene pescato anche qualche bellissimo esemplare di carassio.

Il momento del recupero.
Il tutto viene depositato all' interno di tinelle e immediatamente rilasciato nei pressi di un canale adiacente all' ex macero.
La dinamica:
Le carpe erano rimaste intrappolate all' interno di una sola e piccola pozza d' acqua scavata con il tempo da una tubazione che collegava un canale a una laghetto privato, garantendo così la possibilità di dare acqua in qualsiasi momento il proprietario volesse aumentare il flusso all' interno della valle.


Il pesce all' interno della valletta era stato liberato, messo lì in cattività una volta strappato allo stato selvatico, per capire meglio: prendo un bambolotto e lo metto lì come un soprammobile, lo faccio riempire di polvere e alla fine una volta che non mi piace più lo getto via!
Poi una volta che la valle non fruttava più finanziamenti da parte della regione e quindi non era fonte di guadagno ma solo un impegno, si è deciso di smantellare il tutto non preoccupandosi più di quegli animali che abitavano il lago.
Cavi l' acqua....Muore il pesce!
Bene!
Ora posso dire che questi trentasei splendidi esemplari di carpa regina sono tornati in libertà, con la speranza che possano nuotare libere da ogni disagio creatogli dall' ignoranza dell' uomo, e la consapevolezza che ci sarà ancora tanto da fare.
Per me è solo l' inizio, il giorno 29 Aprile 2011 sono ritornato a casa stanco ma felice, perchè  so che quegli animali, mentre gli stavo salvando, hanno percepito che non gli avrei fatto del male...







                     

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