giovedì 27 dicembre 2012

La Nuova Patria Del Bracconaggio Ittico...

Riporterò una riflessione sconcertante.
L' ennesima struggente testimonianza la quale dimostra che, non solo il bracconaggio ittico in provincia di Ferrara è divenuto ora più che mai una crudele realtà da affrontare quotidianamente, ma proprio esso, se non contrastato in modo duro e diretto sarà predestinato ad aumentare anno dopo anno, con conseguenze drastiche nei confronti di tutta l' ittiofauna locale.

LA NUOVA PATRIA DEL BRACCONAGGIO ITTICO di Gianluca "Il Basco" Milillo:

Se vi siete chiesti perché Ferrara e Rovigo sono la patria elettiva del bracconaggio ittico del Po, una delle motivazioni la trovate in questa interrogazione parlamentare: l' ultima a tema in ordine cronologico di molte (dal 2004 al 2012).
Il bracconaggio come tutte le attività criminali, si sposta e prolifera li dove trova consensi, appoggio politico e poca vigilanza.
Quali sono i consensi politici?
Concedere a questi soggetti la licenza di professione (Ungheresi, Rumeni, Cinesi e Italiani i più gettonati), trasformando un CRIMINE in un' attività imprenditoriale senza cambiarne la sostanza...

9 LUGLIO 2012 SENATO DELLA REPUBBLICA;

Risposta all' interrogazione n. 4-05615
Fascicolo n.174
Risposta- negli ultimi anni, nel territorio della provincia di Piacenza, si sono verificati numerosi ritrovamenti sulle sponde del fiume Po di scarti organici di pesce, non che svariati furti di attrezzature per la navigazione presso i vari punti d' ormeggio.
Fino al 2008 l' indagini delle forze dell' ordine anno accurato che l' esercizio della pesca lungo il corso del fiume Po-tra il mantovano e il reggiano, con una postazione fissa di riferimento situata presso il porticciolo di Lido Po a Luzzara (Reggio Emilia)-effettuata in modo professionale con mezzi non consentiti dalla normativa vigente nazionale e regionale (come palamiti, corde singole, esche vive e scosse elettriche con batterie).
Il pescato, in prevalenza pesce cosiddetto Siluro, viene custodito vivo per alcuni giorni rilegato a funi mediate l' utilizzo di cappi fatti passare dalla bocca e dalle branchie. Raggruppato un quantitativo di circa 12-15 quintali di pescato, il pesce viene caricato vivo su delle vasche destinate al mercato ittico nazionale ed estero.
Il pescato sembra destinato prevalentemente al mercato Ungherese, così come confermato da pedinamenti e appostamenti compiuti con la collaborazione dei Carabinieri di Aurisina (Trieste). Per quanto riguarda il maltrattamento dei pesci, la sezione di medicina veterinaria della Asl di Reggio Emilia ha confermato che le modalità utilizzate per la conservazione del pesce vivo configurano una forma di maltrattamento di animali.
Nel febbraio 2010 sono state deferite all' autorità giudiziaria tre persone di nazionalità Ungherese per violazioni in materia di maltrattamento di animali (art. 727 e 544 del codice penale) e di frode in commercio (art 515). In seguito alla denuncia il gruppo avrebbe spostato il baricentro della propria attività presumibilmente nel rodigino e nel ferrarese.
La difficoltà principale nell' opera di contrasto a tale fenomeno è determinata dalla riduzione a semplice violazione amministrativa (tra l' altro punita con una blanda sanzione) di comportamenti anche gravi, mentre è dubbia la stessa assoggettabilità a tali sanzioni della pesca del pesce Siluro, classificato come specie infestante non indigena introdotta clandestinamente nel Po più di cinquant' anni fa, e quindi addirittura da sradicare o, comunque, non tutelata. Le sanzioni penali possono essere applicate solo qualora si riesca a dimostrare l' uso improprio delle carni o la commissione di reati di altra natura.
Per quanto riguarda i furti di imbarcazioni, in sede di coordinamento delle forze di polizia, è stato concordato di intensificare l' attività di vigilanza notturna nelle zone interessate da tali atti illeciti, di procedere a controlli e ricognizioni lungo il Po, di coinvolgere le associazioni volontarie delle guardie ecologiche fluviali, di aumentare la sicurezza passiva mediante sistemi di video sorveglianza e di sensibilizzare i controlli da parte della vigilanza privata.
Sebbene l' estensione del territorio, che comprende regioni e provincie diverse, non faciliti il controllo fluviale e l' attività di contrasto al fenomeno si assicura tuttavia che la situazione è attentamente seguita e monitorata dalle forze dell' ordine e dagli organi di polizia deputati e che i controlli lungo il fiume Po proseguiranno con congiunti e mirati servizi di vigilanza, anche con il contributo condiviso del Corpo forestale, e la polizia locale e delle guardie ecologiche e zoofile volontarie.

Legislatura 16 Risposta ad interrogazione scritta n° 4-05615

L' ennesima conferma tristemente veritiera, prova inconfutabile della presenza radicata del fenomeno legato al bracconaggio illegale.
Possibile continuare ancora a negarne l' evidenza...

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