lunedì 10 ottobre 2011

Il gigante contro il rotante

Tra un pensiero e l' altro mi viene la voglia di trascorrere un paio di ore in solitaria data la frenetica attività dei pesci constatata a metà della settimana scorsa durante un' uscita con Stefano.
La stagione sta lasciando dietro di sè le giornate di grande caldo e il pesce ne trae beneficio.


Arrivo sul posto e ancor prima di scaricare le canne inizio a osservare attentamente il comportamento di centinaia di avannotti che cercano un riparo tra le ninfee.
La corrente scorre lentamente anche se l' acqua non è molto torbida. Decido di entrare in pesca, ma opto immediatamente per impostare un' azione di pesca molto leggera.
Prendo fuori il meglio che la mia Plano contiene al suo interno.
Un piccolo bagliore riposa all' interno della scatola in attesa di essere scelto per effettuare ciò che di meglio sa fare, " emettere vibrazioni".
Già da i primi lanci immaginavo cosa i miei amici baffuti potessero preferire in quella situazione, con quelle caratteristiche e in quel preciso ambiente.
Dopo il quinto lancio sento il primo attacco, per nulla deciso.
La canna e la treccia mi trasmettono immediatamente  lo stato d' animo del predatore, un attacco timido che non fa intendere le vere intenzioni del siluro in quel preciso istante.
Qualche vibrazione trasmessa dalla canna al polso successivamente seguita da spostamento di acqua in superficie, segue una ferrata, ma nulla...
Riprendo a lanciare credendoci fino in fondo.
In un attimo volgo lo sguardo dalla parte opposta alla direzione del mio ultimo lancio.
Con la coda dell' occhio e rigorosamente con occhiali polarizzati, di sfuggita riesco a intravvedere nell' acqua non di certo trasparente la coda di un siluro che scivola lento a pelo della superficie.
Immediatamente gli presento a qualche metro di distanza il piccolo artificiale da Cavedani.
Chiudo l' archetto del mulinello e inizio il recupero.
Improvvisamente il pesce sparito sotto il pelo dell' acqua  ritorna in superficie, aggira con carattere da gradasso l' esca, nell' acqua iniziano a vedersi molti ricircoli di corrente creati dalla sua coda, da riva mi sembra che abbia intenzione di circondare il rotante, improvvisamente riesco ad intravvedere la testa che quasi spunta dalla superficie e avverto un forte e rapidissimo strappo..
In quel preciso istante parte decisa la seconda ferrata  della mattinata che si conclude con un liscio tremendo.
Il rotante schizza fuori dall' acqua mentre la sagoma del pesce sparisce nuovamente.
Attimi di pura follia.
Il pesce voleva studiare in modo chirurgico la mia esca.
Prendo in mano il piccolo stimolatore di attacchi e noto che uno degli ami che formano l' ancoretta è completamente dritto.
Il contatto con il pesce c' è stato e la mascella del baffone ha fatto il suo dovere.
Passano cinque minuti e il mio stato d' animo mi dice di sedermi a riva e di riposare la mia mente cercando di tenere bene impressa quella fantastica scena.
Riparto con l' azione di pesca ma questa volta con tutt' altro artificiale, niente, i pesci  non rispondono sembrano spariti nel nulla.


Allora decido di riprovare montando nuovamente il rotante.
Lego il nodo all' occhiello del cucchiaio e si riparte.
Servono tre lanci per far risalire il siluro che attratto dalla turbolenza della paletta sembra avvicinarsi al cucchiaino.
Stessa scena, tutto si svolge in pochissimi secondi.
Questa volta dentro di mè decido di non fare partire la ferrata, mantenendo un recupero costante.
Si riavvicina in prossimità della superficie, il pesce accerchia l' esca...subito dopo avverto un' altra vibrazione, non cesso di recuperare...
Il pesce anche questa volta bacia il mio artificiale e mi saluta, gran turbolenza in acqua per poi sparire nuovamente sotto alle ninfee.
Ok basta per oggi può bastare!
Sistemo con cura la mia attrezzatura, smontando e ringraziando il piccolo artificiale per le scene che solo lui è riuscito a regalarmi.
Salgo in macchina, lascio il canale e arrivo a casa.
Continuerò a sognarmi quelle scene per giorni.
Continuo a pensare a quanto sia incredibile incrociare il nostro destino con un pesce che spesso e volentieri trasmette il suo stato caratteriale attraverso una semplice azione di pesca.
Lo spinning trasmette stati d' animo del predatore e il fattore che unisce tutto ciò sono i diversi modi con cui diversamente il siluro attacca il nostro artificiale.
Ogni pescata ha la sua storia e anche questa sotto i miei occhi è stata una sconfitta meravigliosa!



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