mercoledì 28 settembre 2011

Portomaggiore, Austriaci a pesca di frodo.

Sono contentissimo di poter pubblicare questa notizia.
Il corpo di Polizia Provinciale in collaborazione con  Federcaccia sono intervenuti in prossimità di Portomaggiore per effettuare un controllo mirato nei confronti di pescatori Austriaci che da giorni campeggiavano in prossimità del canale Sabbiosola per fare razzia di pesce con l' utilizzo illegale di reti...

Da Il Resto Del Carlino:   
Pesca abusiva scoperte reti a Portomaggiore

La Nuova Ferrara:
Multati due austriaci, pescavano Siluri con le reti Operazione a Portomaggiore della Polizia provinciale e Federcaccia


E' la prima volta in assoluto che sento di un' intervento in provincia di questo tipo e sono molto felice.
Un grazie a chi a segnalato il disagio e un grazie alle forze dell' ordine e ai volontari.

lunedì 26 settembre 2011

Nel Sannio anche i diversamente abili possono pescare

E' dalla provincia di Benevento che parte un messaggio importantissimo, un progetto che dovrebbe essere di spunto per tutte le province in Italia.

Da queste cose si può capire l' impegno e la determinazione da parte di certe persone per rendere il futuro della pesca Italiana più bello e sopratutto alla portata di tutti i pescatori, con un occhio di riguardo in più nei confronti di chi è meno fortunato di noi.


Un grazie a tutti in particolare al Geta, per lo splendido progetto!





           

sabato 24 settembre 2011

The Jungle

Vedo l' argine, carico in spalla l' attrezzatura, mi preparo per la scalata in mezzo all' erba alta e alle api che imperterrite volano di fiore in fiore.
Rapido scivolo in golena, sono solo.
Sento solo il fischiettare degli uccelli e il dolce fruscio delle chiome degli alberi.
Attorno a me solo un colore, il verde.
Ok!, dico con la mia mente.
Il primo obbiettivo è riuscire a vedere il luccichio dell' acqua che rapidamente scorre lungo il suo antico fiume.
La vegetazione è quasi impenetrabile.
A volte, capisco che madre Natura prende le veci di una madre calma e affettuosa ma nello stesso tempo premurosa nei confronti dei suoi figli.
Lentamente cammino alla ricerca di un varco tra i cespugli.
Trovo una piccola fessura, da contorno rovi, ortiche e rami secchi.
Mi piego, riparandomi il viso con un braccio e già stanco inizio la discesa verso il letto del fiume.
Avanti una gamba, poi allungo anche la seconda, cercando un buon appoggio sulla sponda scoscesa.
La terra inizia a slattare da sotto i miei piedi, assieme a lei anche il mio corpo.


Finalmente dopo qualche metro di scivolata mi fermo, mi ritrovo con un piede che mi permette di arrestare la mia corsa contro una radice di pioppo, mentre l' altra gamba rimane a spenzolare nel vuoto, le mie mani stringono con potenza un vecchio ramo secco.
Mi ritrovo in bilico tra un' impervia sponda e la potenza dell' acqua che scorre sotto di me, inizio a pensare....devo cercare di appoggiare i piedi a terra , dondolando faccio presa tra un ramo e l' altro e dopo poco finalmente riesco ad atterrare in una zona abbastanza pianeggiante.
Mi avvicino ad una sassaia formatasi grazie alle piene annuali del grande fiume, all' improvviso sento forti ciocchi provenienti dal corso d' acqua.
Stremato volto lo sguardo e intravedo dei bagliori argentati che sfrecciano veloci in acqua, il rumore si ripete nuovamente.
Capisco subito che sto per essere il protagonista di una scena rarissima e allo stesso tempo piena di fascino.
Premessa, guardo molti documentari che parlano di animali selvatici ( National Geographic ), ma non avrei mai pensato che mi potesse capitare davanti ai miei occhi una scena di questo genere!
Dato il periodo post primaverile capisco subito di cosa si poteva trattare.
Con la mente lucida, lentamente riprendo la camminata.
I rami si spezzano anche se cerco di fare di tutto per essere il più silenzioso e delicato possibile onde evitare  di rovinare quel momento così raro.
Una volta arrivato sul letto del fiume, trovo davanti a me il verde degli alberi che si intreccia con i colori del del fiume.
Il rumore dell' acqua che scorre nei pressi di una piccola cascata mi fa sentire bene, mi rilassa.
All' improvviso sento un forte rumore, come un' esplosione, una rissa, la tranquillità si arresta in pochi secondi e lascia spazio alla freneticità del periodo degli amori.
Questa volta appoggio a terra l' attrezzatura da pesca.
Una cosa unica mi attendeva quella mattina sul fiume.
Lascio perdere la cattura, la tecnica, la ricerca.
Accantono l' istinto del pescatore.
Osservo, mi avvicino silenziosamente, vedo una sagoma sotto la superficie torbida dell' acqua, è un pesce fermo immobile a fior d' acqua tra la vegetazione ripale, che sta, senza alcun dubbio, preparando la frega.
Dopo qualche istante mi accorgo di essere circondato da moltissimi esemplari di carpa selvatica.
Stupito e nello steso tempo inebriato da tutto quello che mi circonda inizio a riprendere la scena con il mio telefono cellulare.
Mi sembrava di essere in mezzo ad un 'arena circondato da tanti tori, le enormi carpe trasmettevano il loro nervosismo sulla mia pelle, spinte da quell' istinto primordiale della riproduzione.
Sono in un paradiso naturale, inevitabile scriverlo dato le circostanze.
La folta vegetazione, gli aironi, i pesci intenti a corteggiarsi mi fanno capire tante cose.


Da pescatore molte volte ho invidiato località all' estero dove sia le prede che gli scenari vengono descritti come cose degne di essere vissuto solo nei sogni, l' uomo in generale desidera il benessere e la bella vita, il mare limpido,i bei tramonti, le spiagge bianche e delle prede da poter pescare da lasciare senza fiato...
Cari lettori,  per sentirsi avventurieri non importa cambiare Paese, ci sono luoghi vicino a casa, che ci possono regalare scene uniche nel loro genere.
Essere pescatori non significa prendere tanto pesce o prendere l' esemplare più grosso, essere pescatori vuole dire saper amare tutto ciò che ci circonda e potere dar un senso a tutto.
La passione per l' ambiente che ci circonda deve essere prioritario nei confronti della performance.
In oltre dieci anni di attività di pesca sportiva non sono mai stato regista di immagini del genere...A condire il tutto un pizzico di avventura cento per cento romagnola.
Per più di un ora e mezza sono riuscito a osservare il comportamento di quegli animali nel loro ambiente naturale, e sentivo dentro di me che la passione e l' esperienza all' unisono stavano aumentando.
Quasi per scherzo mi trovavo all' interno di un paradiso naturale scelta da molte carpe per la loro riproduzione, facendo da testimone delle loro scorribande tra i sassi e la corrente della cascata, potendole vedere al massimo della loro energia emanata grazie alla potenza esercitata dalla loro coda posteriore per cercare di vincere sull' attrito con l' acqua.
Code color rosso fuoco che scheggiavano in velocità sù e giù dalla cascata, affiancandosi l' una all' altra come se si volessero accarezzare.
Il tempo vola...
Io devo ritornare da Giulia.
Fermo le riprese fatte con il cellulare, risalgo quell' argine impervio e mi dirigo a casa.
Mentre sono in macchina per la via del ritorno verso casa, mi guardo allo specchio e noto un sorriso da bambino sul mio volto.
Il valore di quel sorriso e più importante di mille catture....
Quel sorriso è l' espressione della speranza e della passione, che deve sempre essere vivo e alimentato per fare si che possano essere vivi i nostri sogni e con loro le nostre speranze.
Con la consapevolezza che la nostra Terra è un pianeta magnifico!!!

ON THE ROAD INTO THE JUNGLE...






giovedì 22 settembre 2011

La pesca unisce

Sì la pesca unisce, è proprio il verdetto finale di una delle mie ultime pescate.
E' il giusto sincronismo che permette all' uomo di unirsi ed entrare in simbiosi con la Natura, un mix coinvolgente di emozioni e pensieri che ci innamora fin da bambini e che con noi cresce senza abbandonarci mai.
La pesca è scambio di idee e di pensieri, di tecniche e di accorgimenti il tutto contornato da una cosa importantissima l' amicizia, quella vera, quella sincera che non si nasconde, che non tradisce, che ci fa sentire bene.
Poche sono le persone che stimo veramente tanto.
Molti sono i conoscenti, ma veramente pochi sono gli amici e ancor più rari quelli con qui posso parlare di pesca.
Chi lo sa, la vita per un certo periodo di tempo mi ha fatto conoscere persone che non avrebbe mai valso la pena conoscere, persone che non valeva nemmeno spendere una parola, un pensiero, una telefonata.
Oramai tutto ciò è superato e per fortuna io sono cresciuto maturando disegnandomi la mia vera identità.
La vita ha messo messo lì davanti a me un treno...
All' interno di questo treno al posto dei passeggerei immaginatevi una serie di sincronismi.
Ebbene su questo treno e in mezzo a quei sincronismi io ho trovato la mia vera identità ed insieme a lei ho trovato anche qualche persona che veramente valeva la pena di vivere sempre al massimo e in fondo.


In prima classe ho incontrato Giulia il mio unico amore e ringrazio la vita si... per ogni giorno che mi fa vivere assieme a lei.
In seconda classe ho trovato persone degne di spendere fiato, persone che mi hanno vissuto e lasciato un segno indelebile.
Mi hanno insegnato che nella vita il treno passa una volta sola...
Basta crederci fino in fondo e capitare nel luogo giusto al momento giusto quando meno te lo aspetti, basta farsi volere bene e farsi capire per ciò che sei con semplicità e umiltà.
La pesca unisce ed è un tassello fondamentale per chi realmente ci crede in questo.
Non per niente alcune delle persone che stimo di più sono pescatori.
Gente semplice che ti trasmette valori sinceri.
Se ti trovi lungo un argine, per una volta metti da parte la mole e l 'entusiasmo per la cattura e apri i sensi alle sensazioni secondarie, impara ad ascoltare e a crescere, sia come pescatore ma anche come uomo.
Rimani con i piedi per terra e metti in pratica ciò che ti viene insegnato con passione vera.
Il risultato viene da solo quando meno te lo aspetti.
Non smettere mai di sognare.
La pesca unisce e dopo giovedì scorso durante una pescata assieme a Stefano ne sono veramente convinto...
Grazie a chi si sente direttamente interessato leggendo questo post, sappiate solo che per me siete e sarete fino a prova contraria unici.
La pesca ha contribuito alla creazione di questo post, quindi in questo momento ha contribuito ad unire i miei sentimenti.
Sport sano in mente sana.

giovedì 1 settembre 2011

MDV ( Minimo Deflusso Vitale )

Il Deflusso Minimo Vitale è una delle componenti principali per la sopravvivenza delle specie ittiche all' interno di qualsiasi corso d' acqua.


L' MDV è un fattore importantissimo durante tutto il periodo dell' anno, ma in particolare questo quantitativo di acqua dovrebbe essere presente all' interno di tutti i canali che durante il periodo invernale a causa del non utilizzo per scopi agricoli dell' acqua, vengono puntualmente messi in asciutta dalle bonifiche mettendo in serissima difficoltà la sopravvivenza dell' ittiofauna presente al loro interno.
Questo per farvi capire che qual' ora vi si dovesse presentare davanti una situazione di messa in asciutta di qualsiasi canale, fiume o lago inevitabilmente questo comporta una situazione di emergenza per chi vive al loro interno.
Al momento non si può ancora fare nulla per cercare di fermare questi disastri che puntualmente tutti gli anni danno il loro contributo per la distruzione della vita nei nostri canali, ma se siete pescatori o persone serie e responsabili l' unico modo possibile per denunciare l' accaduto è quello di contattare immediatamente il Corpo Forestale dello Stato oppure la Polizia Provinciale, enti preposti in base alla provincia in cui vi trovate in quel momento.
Vi allego la spiegazione tecnica tratta da Wikipedia e in basso pubblico alcune immagini di situazioni da me purtroppo riscontrate.






Come potete vedere spesso e volentieri questi parametri non vengono rispettati.
Segnalare queste forme di disagio è l' unico modo che abbiamo per cercare di mettere in salvo i pesci che si trovano in difficoltà, in molti altri casi l' unica alternativa si chiama morte...